Il nome di Tommaso comincia a diventare piuttosto popolare nella nostra provincia proprio in questa stagione, nella quale il bomber del Ganaceto si è fin ora consacrato, arrivando a ben 22 reti segnate nella classifica marcatori. Il suo nome però agli sportivi era già noto in quanto fin da giovanissimo comincia ad avvicinarsi al mondo giornalistico, oltre ad avere un passato nelle giovanili del Sassuolo calcio e in alcune squadre dilettantistiche modenesi.
Data la sua grandissima molteplicità di interessi sportivi e una buona dedizione allo studio forse non è potuto diventare il giocatore che sognava, ma d'altronde quello a cui avrebbe dovuto rinunciare sarebbe stato troppo per lui.Cosa ti spinge a portare avanti così tante passioni?
"Io collaboro con vari siti e giornali locali come Parlandodisport.it, Parlandodidilettanti.it, gianlucadimarzio.com e Gazzetta di Modena, inoltre commento partite del Mantova su Sportube e contemporaneamente porto avanti due master a Milano e nel tempo che rimane cerco di allenarmi il più possibile per giocare la domenica. Come se non bastasse quando torno a casa la domenica sera, di fretta mi preparo perché alle 21:00 sono in onda con il mio programma "dilettanti a chi? Il calcio che conta", perché la verità è che sono un "malato di calcio". Il calcio non mi basta mai e la vera ragione che mi spinge a fare tutto questo è la passione per questo sport e per il lavoro che svolgo con amore e dedizione.
Fin da ragazzino avevo la passione di scrivere e il sogno di diventare giornalista, ma forse la cosa che amo di più in assoluto è commentare le partite. Quando mi sento dire in cuffia: " 3,2,1 TUA!" Provo un' emozione unica ed indescrivibile."
Come commenti la tua "favola" al Ganaceto e cosa ti ha spinto a lasciare la Rosselli?
"Alla Rosselli ho passato 3 stagioni di cui due davvero uniche. Infatti con quello splendido gruppo riuscimmo a vincere la seconda categoria e l'anno successivo ad approdare in promozione. Poi per una serie di motivi ho dovuto abbandonare la Rosselli, soprattutto da quando ho iniziato a frequentare questi due master a Milano, che mi impegnano gran parte della settimana impedendomi di allenarmi con regolarità.
Per questi motivi mi sono trasferito a Ganaceto, una società nella quale ho trovato tutto ciò di cui avevo bisogno: tanto lavoro e soprattutto tanto divertimento. Tanto lavoro perché non allenandomi sempre con la squadra devo cercare di dimostrare ogni partita qualcosa in più degli altri, avendo anche la responsabilità della fascia di capitano, ma tutto questo unito all'ottimo rendimento è davvero qualcosa di fantastico.
Tutto ciò però non offusca quanto fatto alla Rosselli e non mi fa dimenticare i compagni che avevo là, diventati veri è propri amici, ai quali sono tutt'ora molto legato." - Ma se bussasse Caliendo alla tua porta e ti chiamasse al Modena tu che faresti? - " Se mi chiamasse Tony mollerei tutto e correrei a salvare il Modena!" (scherza).
Cosa apprezzi di più del calcio di provincia?
"Questa è una domanda che mi è stata già fatta in passato e la mia risposta rimane sempre lo spirito di coesione delle squadre. Mi stupisce vedere come ogni domenica gruppi di amici si ritrovino, dopo una settimana di duri allenamenti post-lavoro, a giocare per divertirsi e per portare avanti una passione comune disinteressata.
Inoltre, proprio a proposito di questo, ai giovani di 16-17 anni che cominciano ad entrare in questo mondo e che magari aspirano a diventare calciatori consiglio di godersi il campo e di non andare oltre il campo, ma di lasciar perdere tutte quelle distrazioni che ti tengono fuori di esso."
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