A Sassuolo sei
cresciuto calcisticamente, che esperienza è stata? E’ stato facile avere il
proprio padre come allenatore?
“Credo che riferirsi a Sassuolo come una semplice crescita
calcistica sia riduttivo. Sono entrato a far parte di questa società all'età
di 10 anni, da bambino, andandomene a 18 da "uomo", sono cresciuto
sotto ogni punto di vista grazie ad un ambiente sano ed educativo. Sono molto
fiero di aver partecipato alla scalata di questa piccola realtà, fino a colmare
il sogno della Serie A insieme. A Sassuolo quest'anno ho lasciato tante persone
a cui voglio bene e a cui sarò sempre legato, spero un giorno di poter tornare
a casa. Per questa esperienza, che farà sempre parte di me, devo ringraziare
Gianni Soli, dirigente storico, che mi portò in neroverde, e che ci ha lasciati
poco tempo fa.
Non è la prima volta che mi viene posta questa domanda, anzi la
millesima...... Perfino mia mamma (ride).
A parte gli scherzi, non ho trovato difficoltà a trascorrere l'anno
passato con il papà-allenatore poiché sin da piccolo sono stato abituato a
ritrovarmelo nella stessa società. Gran merito credo sia del "mister"
che mi ha sempre reso chiare le cose: le mie conquiste derivavano
esclusivamente dalle mie abilità e capacità. Fin da luglio siamo stati
bravi a tenere separati i due ambiti, campo e famiglia, non andavamo neanche al
campo insieme. Anche i compagni di squadra non mi hanno mai fatto pesare questo
fatto, essendo a conoscenza della nostra professionalità, tra l'altro è stata
una stagione appassionante.”
Come hai vissuto il trasferimento al Cesena e in che modo stai
vivendo questa avventura?
“Inizialmente non è stato facile digerire questa decisione. Dopo
il ritiro di Malles con la prima, e di Carpineti con la primavera, mai avrei
pensato di lasciare Sassuolo. Le condizione che si erano venute a creare mi
hanno portato a Cesena, devo ringraziare in particolare Mister Angelini e tutta
la società per la possibilità che mi hanno concesso. Questa esperienza la vivo
serenamente con molta carica e determinazione, l'ambiente è stato molto
accogliente e qui mi trovo molto bene. Stiamo lavorando bene nonostante due
mesi di difficoltà, dobbiamo crescere molto sperando di concludere la stagione
al meglio, poi a fine anno si vedrà.”
Cosa ti aspetti dal futuro, ti piacerebbe raggiungere l’amico
Leonardo?
“È sempre difficile parlare del proprio futuro, sinceramente
cerco di pensarci il meno possibile, mantenendo come punto fisso il presente,
partita dopo partita. Inevitabilmente però il pensiero ogni tanto ci scappa e
bisogna farsi trovare pronti, sicuramente vorrei continuare gli studi
universitari e poi vedremo che accordi troveranno a giugno Cesena e Sassuolo e
le successive decisioni. Raggiungere Leo sarebbe un bel sogno, ci vediamo
sempre ora che mi ha raggiunto in Romagna, siamo legatissimi. Tornare a giocare
con lui è un bell'obiettivo, sarebbe incredibile: giocavamo insieme già a 5
anni alla Rosselli! Vivo serenamente il presente con sacrificio, serenità
e costanza.”