martedì 14 giugno 2016

Tre domande a... Matteo Simonetto

<<Come diceva sempre mio padre, "quando si apre una porta, si spalanca un portone", mi auguro che la mia avventura qui a Varese possa continuare per il meglio.>>. Queste le parole del difensore classe '96, Matteo Simonetto, che esprime tutta la sua gioia per essere riuscito ad arrivare a vestire la maglia della prima squadra. Varese per lui significa davvero tanto, <<per me è come una seconda famiglia>>, ha confessato ai nostri microfoni, <<sono qui da 9 anni, mi hanno selezionato quando ero poco più che un ragazzino e ora è diventata la mia casa>>. Come ovvio, il meritato successo di questa stagione per un ragazzo della provincia molto attaccato alla maglia, vale doppio e ha sancito il suo definitivo "battesimo" tra i semi-professionisti, dato che dall'anno prossimo i biancorossi militeranno nel campionato di Serie D.
Matteo ci ha raccontato le sue esperienze personali e le sue impressioni legate al campionato e alla categoria. Con molto umiltà ha dichiarato che <<nonostante le statistiche non lo dimostrino, per noi non è stato affatto facile affrontare l'Eccellenza, abbiamo avuto molte pressioni ed eravamo sempre chiamati a fare il risultato. Inoltre le squadre dilettantistiche non sono da sottovalutare assolutamente, spesso trovano risorse incredibili che vanno al di là delle specifiche doti tecniche e atletiche.>> a dimostrazione di come lui e suoi compagni si siano dovuti meritare fino in fondo la meritatissima promozione.
Non a caso la sua stagione non è stata priva anche di nuove sfide e piccole difficoltà personali, legate alla giovane età che talvolta lo ha portato a sentire parecchio il peso della maglia che indossa. A soli 20 anni, alla prima esperienza in prima, è normale avvertire non solo il salto di qualità dai campionati giovanili, ma anche la grande tensione legata ai risultati che una piazza storica come Varese non solo aspetta ma soprattutto pretende. Nonostante ciò Matteo ha saputo reggere lo scotto e si appresta a cominciare la decima stagione in maglia biancorossa voglioso di fare bene e di mettere in mostra le sue ottime qualità.


Secondo te la rinascita del Varese è partita dai giovani?

"Secondo me sono stati un elemento fondamentale, forse dare tutto il merito a loro sarebbe eccessivo, ma credo siano un ottimo punto da cui ripartire anche nella prossima stagione."

Sei alle tue prime esperienze in prima squadra, come giudichi la tua stagione?

"Credo che sia stata positiva perché quando sono stato chiamato in causa penso di aver sempre fatto bene e di aver dimostrato di meritarmi un posto in squadra. Proprio per questo speravo di poter giocare di più e di trovare più spazio, ma nonostante questo non ho grossi rimpianti, anzi sono motivato ancora di più a migliorarmi a partire dagli allenamenti."  

Le statistiche indicano che avete dominato la categoria, da dove deriva tanta sicurezza in una squadra con molti giovani?

"Secondo me la cosa fondamentale è stato il gruppo, talmente unito da sembrare un famiglia. Tutti ci hanno sempre dati come i favoriti e le aspettative erano sempre molto alte. Nonostante le statistiche non lo dimostrino, per noi non è stato affatto facile affrontare l'Eccellenza, abbiamo avuto molte pressioni ed eravamo sempre chiamati a fare il risultato. Inoltre le squadre dilettantistiche non sono da sottovalutare assolutamente, spesso trovano risorse incredibili che vanno al di là delle specifiche doti tecniche e atletiche."

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