martedì 8 marzo 2016

Tre domande a... Marcello Sereni

Marcello segue lo stesso percorso giovanile di Leonardo Fontanesi e di Andrea Mandelli, cominciando a dare i suoi primi calci nella Rosselli e proseguendo la sua crescita nel Sassuolo Calcio. Proprio in un ambiente fecondo e ricco di attenzione verso i giovani, come Sassuolo, affina le sue già ottime doti e sotto la guida di mister Pasino passa da centrocampista al ruolo di attaccante esterno. Dopo una breve permanenza con la prima squadra, la società decide di lanciarlo in un'esperienza del tutto nuova per lui, valutandolo maturo per affrontare la serie D e così in questa stagione approda al rifondato SSD Parma Calcio. Quest'anno, alla corte di Luigi Apolloni, ha già collezionato 14 presenze, partecipando attivamente e in maniera propositiva alla scalata del Parma, anche se non ha ancora messo a segno nessuna rete.
Dalle sue parole è trapelata tanta voglia di dimostrare le sue capacità e l'emozione di vestire la maglia di una piazza storica del nostro calcio. I presupposti ci sono,le qualità anche, adesso spetta solo a lui cogliere le giuste opportunità.





Come vivi questa prima avventura in serie D?

"La serie D è un campionato molto difficile perché ti trovi difronte a squadre e giocatori esperti, che spesso hanno già militato in categorie superiori tra i professionisti. E' un campionato anche molto fisico giocato su campi non sempre all'altezza e dove il calcio non viene sempre esaltato, fortunatamente qui a Parma ho la possibilità di giocare metà delle partite al Tardini, che è un impianto sportivo da serie A. Inoltre risulta essere una categoria molto competitiva, poiché non essendoci più la serie C2 di fatto è la quarta serie, dunque molti calciatori provenienti da squadre professionistiche talvolta sono comunque disposti, sia per motivi di ingaggio sia per motivi personali, ad abbassarsi di categoria."

Lucarelli ti ha aiutato ad inserirti e ad affrontare questo nuovo campionato?

"Lucarelli ha deciso per motivi personali  e di attaccamento alla squadra e alla città di rimanere e sta dimostrando grande professionalità ed esperienza continuando ad allenarsi come se fosse ancora in serie A e aiutando tutti i ragazzi più giovani del gruppo, anche nelle cose quotidiane. Da sempre il massimo anche se forse questa serie gli sta un po' stretta, proprio per questo ha dovuto adeguarsi anche lui ad una realtà del tutto nuova."

Quale ambiente hai trovato a Parma dopo la rinascita e che rapporto hai con mister Apolloni?

"Nonostante la scorsa stagione non fossi in questa squadra, in questi mesi ho visto già visto grandi cambiamenti, sia a livello societario che a livello tecnico. Gli investitori sono molto presenti e lo staff di mister Apolloni è determinato a far bene e a far dimenticare in fretta ai tifosi quanto accaduto l'anno scorso. Per quanto riguarda mister Apolloni devo dire che mi sono trovato difronte ad un allenatore molto diverso da quelli che avevo avuto in precedenza in primavera, mi richiede cose nuove e mi tratta da persona più matura, dagli allenamenti alla professionalità fuori dal campo, cura molto anche l'aspetto mentale. Sicuramente la cosa che ho notato di più è stata la grande importanza data al risultato, rispetto ai campionati giovanili dove non sempre era la priorità."
















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