Trasmettere la propria visione del calcio è molto difficile.
Lo sanno i grandi allenatori così come i piccoli delle realtà dilettantistiche
di tutto il paese. Lo sa bene anche Riccardo Da Pos, che oggi ci accompagna
alla scoperta della scuola calcio (Pulcini 2007) dell’ASD Morazzone, in
provincia di Varese.
<<Autonomia
di pensiero, miglioramento della tecnica e rispetto delle regole, dei compagni
e degli avversari>> Questi sono gli obbiettivi di una società che si
radica nel varesotto agli inizi degli anni ’80 come Real Varese. Nel 1984 la
società si sposta a Morazzone, diventando definitivamente quella che oggi noi
conosciamo come ASD Morazzone. La passione e la grinta dei componenti della società
portano allo sviluppo di un settore giovanile che oggi conta ben 11 categorie
che vanno dai 6 anni fino ai 17. La carriera di Riccardo inizia con i Pulcini 2007, dove si trova immediatamente a dover fare i conti con le difficoltà del
mestiere: << il nostro lavoro è
sicuramente più difficile di altri. Bisogna tenere conto di alcune questioni
legate all’età dei bambini, al loro rapporto coi genitori e alle loro fasi
sensibili di apprendimento che non sono mai da sottovalutare>>. Una
crescita quindi non solo calcistica ma anche umana, che deve aiutare i bambini
a formare dentro di sé prima la persona e poi il giocatore. <<Per questo motivo servono sostegni
forti, dalla società verso di noi, ma soprattutto dai genitori verso i bambini.
Molte volte proprio loro sono troppo pressanti e negativi coi bambini
stessi>>.
ASD Morazzone che nonostante l’impegno profuso in così tante
categorie non fa mai mancare il proprio apporto: << Con la società i rapporti sono buoni, ed io personalmente nel
lavoro sul campo mi trovo alla grandissima>>. Inoltre la società a
partire dal 2014 ha iniziato una serie di lavori di riqualificazione dei campi
al “Morazzello” che permette ad atleti ed allenatori di avere a disposizione
due campi da allenamento e riprese video dei campi stessi per la revisione
tattica delle sedute. Tutto questo permette a Riccardo di concentrarsi sul
lavoro attorno a concetti calcistici basilari come spazio, tempo, tecnica di
base e coordinazione.
Prima di lasciarci abbiamo voluto chiedere a Riccardo perché
ha scelto una scuola calcio, evidentemente più impegnativa rispetto ad altre
panchine: << Mi piace lavorare coi
bambini, mi piace mettere basi solide per il loro futuro e indirizzarli a
valori come il rispetto, la dedizione, l’impegno, il divertimento e la passione
verso il gioco più bello del mondo. Nient’altro>>
Nessun commento:
Posta un commento