sabato 21 novembre 2015

Lo sport dice "NO" al terrore!

A poco più di una settimana di distanza mi sembra doveroso fare una breve riflessione su quanto accaduto lo scorso 13 novembre. I tragici eventi che si sono consumati la scorsa settimana a Parigi hanno messo in ginocchio la Francia e l'occidente, indignando milioni di persone e diffondendo paura e disorientamento.
Io da sportivo e cittadino europeo ritengo che il nostro mondo, quello fondato sulla democrazia, sulla tolleranza e sul lavoro, debba rispondere non con la stessa moneta dei nostri aggressori ma con la diplomazia e la politica. La guerra e l'odio sarebbero l'errore più grande che si possa fare in momento come questo. Lo sport ci insegna tante cose, oltre al divertimento e all'aspetto puramente ludico passano anche valori spesso dimenticati ma dal valore inestimabile. Infatti un cittadino e spettatore attento negli stadi, nelle palestre o nelle arene non nota solo la competizione e lo spettacolo ma è colpito anche dalla fratellanza e dal rispetto. L'agonismo talvolta può portare a scontri e disordini ma ciò che deve sempre trionfare sono i principi democratici che lo sport si impegna a trasmetterci: lo sport è lotta al razzismo, alla disuguaglianza e alla violenza. Proprio da questi punti bisognerebbe partire, sempre con sguardo critico e attento, per fare un' analisi degli accadimenti e per cercare una soluzione che ci tuteli ma non ci avvicini ancor a queste barbarie.


Ora come non mai bisogna abbandonare le divisioni e gli interessi che ci separano per sentirci tutti fratelli e cittadini tutti dalla stessa parte contro un unico nemico. Per combattere questo nemico io non mi piegherò continuerò la mia vita perché è quello che vogliono distruggere insieme a tutti i miei valori e la mia eredità culturale, ma non ricorrerò alla violenza bensì alla solidarietà e alla pace. Se cederemo al terrore, alla paura o all'odio allora avranno vinto loro e i morti di Parigi saranno morti invano.  
Per concludere voglio ricordare anche quanto successo durante l'amichevole Turchia-Grecia che mi ha lasciato ammutolito e senza parole. Inutile sottolineare ancora l'assurdità di quei fischi ingiustificati e meschini. Lo sport  in quell'incontro tra due nazionali ha fallito e per questo voglio ricordare le parole dell'allenatore della nazionale turca, Faith: "Lo sport è uno degli strumenti più importanti che si possono utilizzare per diffondere pace e fratellanza". 

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