In mezzo ad un clima colmo di tensione e contestazione, ho assistito ad un "siparietto" molto curioso: la prima volta allo stadio di un bambino con il suo papà.
La scena mi ha colpito particolarmente per la gioia nel volto di quel bambino di 8 anni, che molto probabilmente stava vivendo uno dei pomeriggi migliori della sua vita all'insegna del tifo e della condivisione. Il padre reggeva il figlio in braccio con fatica cercando di seguire la partita ed il figlio gioioso era aggrappato al padre nel tentativo di intravedere qualcosa. D'un tratto il bambino chiese al padre di lasciarlo a terra incuriosito dallo stendardo di un tifoso. Si avvicinò al ragazzo con coraggio e allegria, il giovane tifoso guardò il bambino e sorridendo gli diede il tanto desiderato stendardo di colore giallo. Il piccolo lo prese e pronto ad esibirlo con quanto più forza aveva in corpo nonostante le grandi dimensioni del lembo di stoffa.
Per me questo è il tifo, cioè una forza che sa accomunare grandi e piccini e genti diverse che contemporaneamente condividono tutte la stessa cosa e lo stesso obiettivo. Inoltre secondo me questo è anche uno dei segreti del grande e inimitabile successo del calcio uno sport che non smetterà mai di stupirmi.
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